Si è tenuto oggi presso il Polo universitario di Pistoia un convegno sulle notifiche e l’espropriazione mobiliare, che hanno subìto negli ultimi anni molte modifiche, in particolare con la Riforma Cartabia.
L’evento è stato organizzato dalla Camera civile di Pistoia (https://www.cameracivilepistoia.it/index.asp#top), di cui anche io faccio parte, e dalla Fondazione forense (https://www.avvocatipistoia.it/fondazione-e-scuola-forense).
E’ stato un seminario molto partecipato ed io e gli altri relatori ne siamo stati molto contenti: avevamo infatti organizzato l’incontro come una tavola rotonda di confronto tra avvocati, magistrati e ufficiali giudiziari.
A nostro avviso dialogare e condividere i punti di vista è sempre estremamente arricchente e utile: è stato particolarmente interessante per ciascuno di noi ascoltare i problemi concreti e le difficoltà pratiche delle altre professionalità.
Ci siamo alternati nel descrivere, ognuno per il proprio ruolo, i varii passaggi procedurali degli incombenti da svolgere nelle procedure esecutive presso terzi, con particolare riferimento alle questioni più ostiche e dubbie: è stato molto vivace e costruttivo il dibattito tra i due giudici delle esecuzioni, la Dott.ssa Moretti che svolge la funzione a Prato, ed il Dott. Cintelli, che è invece nel nostro Tribunale pistoiese.
Sono emerse due contrapposte visioni su molte questioni giuridiche e abbiamo riflettuto su quanto sia oggi difficile per noi avvocati consigliare ai clienti le azioni da intraprendere, dovendo appunto misurarci non solo con il dettato normativo, ma anche e soprattutto con le diverse interpretazioni che -in due fori distanti tra loro pochi km- i magistrati danno dei medesimi articoli di legge.
Conoscere e comprendere il lavoro altrui, quando è in stretto rapporto con il proprio, è fondamentale per migliorare anche le competenze personali; abbiamo colto l’occasione per uno scambio davvero positivo e concreto, per collaborare vicendevolmente nella risoluzione delle criticità della normativa.
Le ultime riforme infatti vanno in direzione di una maggiore digitalizzazione del sistema giudiziario, ma nel campo delle esecuzioni ciò si scontra con la mancanza di personale, la scarsezza dei mezzi a disposizione degli Unep, l’inadeguata formazione tecnica specifica, l’impossibilità di correggere autonomamente i sistemi telematici affinchè le consolle ministeriali si rapportino proficuamente con le nostre.
Ne avevo già parlato nel mio precedente articolo (https://avvsarabattistini.it/about-me/come-si-organizza-un-convegno/ ), dove appunto anticipavo il tema della digitalizzazione della procedure esecutive, in particolare il pignoramento presso terzi.
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